A. VENTURELLI, Principio di buona fede e inadempimento «anticipato»
Sommario: 1. L’uso «corretto» dei principi. – 2. Il caso controverso. – 3. L’impiego del principio in funzione oppositiva al dato normativo vigente. – 4. La fattispecie elaborata dall’applicazione del principio. – 5. L’incidenza del principio di proporzionalità rimediale nella valutazione secondo buona fede della condotta debitoria.
L’analisi di una recente decisione della Cassazione dedicata alla violazione «anticipata» del rapporto obbligatorio rappresenta un’occasione per verificare l’adeguatezza di un apparato motivazionale esclusivamente incentrato sull’uso del principio di buona fede. Il richiamo delle più recenti valutazioni di quest’ultimo consente di dimostrare che il suo impiego per la valutazione dell’inadempimento «anticipato» ha portato, nello specifico caso esaminato, alla formulazione di una regola contraria ad univoci dati normativi vigenti e ad altri principi che avrebbero dovuto essere adeguatamente valorizzati attraverso un approccio di natura rimediale.
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