Giuseppe Vettori – Professore Ordinario di Diritto Civile
Il volume di Paolo Grossi rintraccia una credibile dimensione europea a partire dall’esperienza medievale sino a quella moderna e post-moderna per seguire i tratti dell’esperienza giuridica e dei suoi legami con il potere politico, la prassi quotidiana e la riflessione scientifica. Con un’idea e un metodo precisi.
Il diritto non si identifica con la legge ma esprime la società più che lo Stato, prima di essere comando, è una mentalità che esprime i valori di una civiltà per ordinarli. In tutto ciò non può esistere un continuum, ma visioni diverse e opposte di cui si deve rimarcare la discontinuità e la tipicità come «diverse visioni e realizzazioni del diritto da contemplare e decifrare» senza essere «mescolate o confuse», ma come segno forte per una attenzione al presente e una meditata visione del futuro.Sono convinto che il giurista positivo debba iniziare il suo discorso da qui, senza farsi condizionare da scelte politiche contingenti e attento invece ad individuare principi e regole del diritto privato espresse dall’ordinamento comunitario che vincola, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, la potestà legislativa nazionale. Per far ciò è necessario dipanare il filo rosso che disegna lo storico.
Sommario. 1. L’Europa del diritto- 2. Le radici medievali e la modernità- 3. Dallo Stato alla società: verso la complessità delle fonti
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