La Corte di giustizia delle Comunità europee si pronuncia su una questione di discriminazione di cui sarebbe rimasta vittima una donna che ha perso, a seguito di un infortunio sul lavoro, la persona con la quale ha convissuto per dieci anni.
La questione sollevata dal Tribunale di Milano riguarda l’impugnazione da parte del convivente more uxorio del provvedimento Inail che le nega un indennizzo patrimoniale, previsto ai sensi dell’art. 85 del D.P.R. 1124/1965 solamente in favore del coniuge superstite e dei figli.
La ricorrente lamentava che la legge a cui si è fatto sopra riferimento fosse fonte di una discriminazione di trattamento. Infatti, se avesse convissuto con un cittadino di uno Stato diverso dall’Italia o se l’infortunio si fosse verificato in un altro paese membro, avrebbe avuto diritto alla rendita. Ad esempio, così è previsto dalla legislazione francese ed olandese.
Ma, secondo i giudici europei, “il diritto comunitario non contiene un divieto di qualsiasi discriminazione di cui i giudici degli Stati membri devono garantire l’applicazione allorchè il comportamento eventualmente discriminatorio non presenta alcun nesso con il diritto comunitario”.
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