ISSN 2239-8570

L’usura sopravvenuta tra invalidità ed inefficacia, di Federico Pistelli


DOCUMENTI ALLEGATI

Articolo pubblicato in Persona e Mercato, 2016, 2. 

Il presente lavoro trae spunto dal proposito di offrire una rilettura sul tema dell’usura sopravvenuta nelle diverse tipologie di rapporti di finanziamento in ambito dei contratti bancari; alla luce delle più recenti decisioni sul tema da parte della Cassazione e dell’ABF, è tornato nuovamente di grande attualità il problema della distinzione fra le categorie civilistiche della nullità e dell’inefficacia contrattuale e delle conseguenze prodotte sul piano concreto.

Dopo aver brevemente ripercorso i momenti cruciali che hanno segnato il dibattito attuale, si è cercato di incentrare una proposta risolutiva attorno ai due principi cardine più volte evocati nelle pronunce della giurisprudenza. Da un lato il principio di omogeneità, quale canone per la costruzione di un rimedio che segua le medesime regole con le quali il MEF, di concerto con Banca d’Italia, ha provveduto alla rilevazione del tasso medio e alla determinazione della soglia usuraria. Dall’altro l’esigenza di tutela del mutuatario, posta dalla stessa Corte Costituzionale a fondamento di quegli «ulteriori istituti e strumenti» previsti nella disciplina codicistica dei rapporti contrattuali. 

Pubblicato in Contratto e Mercato

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